Il colosso tedesco Adidas ha messo in vendita Reebok il mese scorso dopo diversi anni di prestazioni altalenanti e fatiche nel mantenere una posizione rilevante tra i mutevoli trend del settore.
La notizia forse più eclatante della stessa vendita di un brand così importante è data dal fatto che in cima alla lista degli acquirenti compaiano nomi di diversi uomini d’affari della black community di alto profilo: in particolare il magnate dell’hip-hop Master P e l’ex giocatore NBA Baron Davis. Master P ha anche segnalato in una recente intervista il suo interesse a portare l’ex super star dell’NBA Shaquille O’Neal all’interno del blocco degli investitori.
Come molti brand di atletica (e moda) di grande successo, il successo di Reebok è dovuto in gran parte ai consumatori neri. Alla luce dei fatti di cronaca che affliggono il paese in questi anni potrebbe rappresentare una chance di far emergere dei messaggi contro il persistente razzismo sistemico, anche se metterlo nelle mani dei proprietari neri non ha di per sé il potere di correggere anni di passi falsi aziendali.
Alcune stime di mercato mettono il prezzo di Reebok a 2,4 miliardi di dollari e recentemente il brand stava iniziando a vedere i suoi sforzi riprendere piede nonostante le battute d’arresto indotte da COVID-19 con un ritorno alla crescita nel 2019, con ricavi in aumento del 2% a $ 1,7 miliardi.
Resta da vedere se il marchio continuerà su una traiettoria ascendente e, se gestito ed eseguito correttamente, potrebbe tornare alla ribalta. Tuttavia ci sono domande molto più complicate a cui rispondere oltre alla semplice spinta emotiva e culturale data dall’appartenenza alla black community.