La Jordan Legacy 312 è innegabilmente la creazione di un creator (come va di moda oggi) di Chicago, poiché rappresenta l’evoluzione binaria di due entità, ovvero il Jordan brand e lo streetwear designer Don C. Don Crawley (il nome di battesimo di Don C) non è la prima volta che si cimenta con la materia prima di Beaverton, avendo già avuto l’opportunità di metter mano dal 2015 ad altre storiche silhouette del brand. La Legacy 312 può piacere o meno, tuttavia è innegabile che sia il frutto della passione e dell’ammirazione nei confronti del talento leggendario di Michael Jordan e delle scarpe che lo hanno aiutato a fare la storia, sia dentro che fuori dal campo. La 312 è un omaggio a Chicago, ispirata tanto al personaggio MJ quanto alla moda dei tempi che sono. Il tag “312” è un ovvio riferimento al codice postale della città e alla compresenza di elementi Air Jordan 1 e 3.

Volevo che la scarpa Jordan Legacy 312 avesse la suola della Jordan 3, perché secondo me quella suola sta alla base del marchio…

Al campus Nike di Beaverton, Don decise di combinare la mascherina e la tomaia di Air Jordan 1, la fascia nell’aria mediale e gli occhielli della Air Alpha Force Low e l’intersuola, il controtacco, la stampa elephant e la suola della Air Jordan 3. Born ready! Direbbero gli americani. Un progetto già nato caldo per una serie di motivazioni che i progettisti e quelli del marketing riescono a portare alle stelle nel giro di pochi giorni, spingendo e toccando corde che solo pochi brand riescono a fare. Tornando al progetto e alla storia dietro alla concezione di questa Legacy 312, ci fu l’aggiunta della fascia e degli occhielli della Nike Air Alpha Force Low che provengono da un capitolo opaco della storia di Jordan. MJ, infatti, indossò le Alpha Force nel 1988, tra Air Jordan 2 e 3. Tempo zero, dopo una settimana arrivarono le nuove Air Jordan 3.

[…] Le 3 sono state Jordan. È stato il momento in cui il marchio è diventato il marchio. Ho sempre percepito la 3 come fondamenta del marchio, ma era realizzata basandosi innanzitutto sulla 1.

Just Don” è la personale marcatura che è cucita sulla linguetta della sneaker, che sta a rimarcare il profondo rapporto tra Don, la scarpa, la città e la leggenda. Non sarà questa l’ultima volta che vi parleremo di Just Don e Nike, che è poco ma sicuro. Il designer di Chicago è palesemente innamorato del brand di sua maestà, potrà essere più o meno discutibile la qualità e la caratura del progetto, fatto sta che si tratta di collabo cementate dalla passione e dalla ricerca di innovazione in un mercato sempre più concentrato sul marketing che sul prodotto in quanto tale.

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