NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2022 CRESCONO FATTURATO ED EXPORT.
Il comparto calzaturiero italiano continua il percorso di recuperto post-pandemia registrando nei primi nove mesi del 2022, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, un incremento a doppia cifra del fatturato (+13,9% tra le aziende del campione di Associati). È la fotografia scattata dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici che evidenzia anche un aumento dell’export (+23,7% in valore e +11,7% in volume, trainato dalle griffe del lusso), che ha già superato i livelli pre-Covid.
Nel report emerge anche la risalita nei consumi interni: +13,3% in spesa gli acquisti delle famiglie, ma ancora -3,5% sulla situazione già largamente insoddisfacente di tre anni addietro. Il contestuale balzo dell’import (+30% quantità) e la propensione al risparmio indotta dal carovita rendono sempre più serrata la competizione sul mercato nazionale, sfavorito anche da una stagione autunnale partita molto in ritardo. Cresce la quota di vendite off-price.
Decisamente positivo l’export verso gli USA che, dopo la fine della “guerra dei dazi” con la UE nell’autunno 2021 nell’ambito delle dispute sulla digital tax e lo scampato pericolo di imposte aggiuntive sui prodotti del fashion, nel 2022, grazie al cambio favorevole, hanno registrato nei primi 9 mesi un sensibile incremento (+61% in valore e +28% in volume). Crescita altrettanto vigorosa si evidenzia per il Canada.
Tornando nel Vecchio Continente, tra i membri della UE27 cresce del 26% la Germania (+18% in paia), da sempre uno dei principali clienti delle calzature Made in Italy (è il secondo in termini di volume); positivi anche altri importanti sbocchi comunitari, quali Spagna (+23% circa in valore), Paesi Bassi (+36%), Polonia (+16%) e Belgio.