Proprio nei giorni in cui le radio iniziavano a trasmettere l’ultimo singolo di Alicia Keys “Girl on fire”, abbiamo incontrata una delle più grandi voci soul dei nostri tempi, nella sua New York. Non per parlare di musica, ma di scarpe. Già: dopo tre anni di assenza dalle scene, Alicia Keys è tornata sotto i riflettori non solo con un nuovo album, ma anche con una collezione-capsula disegnata per Reebok e composta da modelli Classic. Alicia ha lavorato fianco a fianco con i designer del marchio inglese, scegliendo personalmente i materiali della tomaia e le colorazioni. In alcuni casi, poi, il tocco personale è andato oltre la scelta dell’accostamento di colori, come in quello delle Freestyle customizzate con le immagini di una tastiera di pianoforte e dello skyline newyorchese: la musica di Alicia, la sua città, le sue radici. Da qui è iniziata la nostra chiacchierata.
Interview (english text follows)
Hai scelto le Freestyle perché erano il tuo modello preferito, o c’è qualche altra ragione?
Ha a che fare con la mia infanzia: queste erano esattamente le scarpe che usavo da piccola, le ho scelte perché mi sono familiari. A New York le chiamavamo 5411, perché costavano 54,11 dollari. Così, quando mi hanno proposto di realizzare una collezione limited edition tutta mia, mi è sembrato assolutamente naturale. Sono state il mio primo paio di Reebok, e ancora oggi queste scarpe mi riportano al tempo della spensieratezza. Erano supercool all’epoca, e sono contenta che sia così ancora oggi… mi definivano quand’ero piccola, e oggi hanno lo stesso aspetto di un tempo: fresh.
Ai tempi c’era qualche negozio particolare che frequentavi, nel tuo quartiere?
Una volta andavo sempre in quelli della catena Dr. Jays. Adesso ci sono così tanti sneakers shop stupendi a New York… Flight Club non è niente male, ci vado spesso. Frequentavo anche Alife, e mi è capitato spesso di spendere anche qualche centinaio di dollari per un solo paio di sneakers.
Quali sono gli altri modelli Reebok che ricordi? Io sono particolarmente legato alle Court victory Pump, quelle che usava Michael Chang sui campi da tennis…
Quelle me le ricordo! Erano stupende. Ma per questa collezione non ho lavorato sulle Pump: ci sono le Freestyle Hi e le Classic Nylon… poi mi sono anche innamorata delle Double Bubble, che adesso sono praticamente le mie preferite. Quando ho iniziato, volevo creare sneaker da indossare e da condividere con tutti gli amici.
Quante paia di sneakers possiedi? Ti consideri una collezionista?
Hmm, non so, non le ho mai contate… direi una cinquantina. Non posso dire di indossare sneakers tutti i giorni, dipende dalla situazione. Però posso dire che i giorni in cui indosso sneakers, i miei sneakers day, sono i migliori.
Leggi anche riviste che parlano di sneakers?
Qualche volta sì, ma vedo che spesso manca attenzione nei confronti dei modelli per ragazze.
In effetti, forse anche noi pecchiamo un po’ di maschilismo…
Ma dipende dal fatto che gli stessi marchi sembrano più attenti al pubblico maschile, e anche i designer che si occupano di sneakers sono in grande maggioranza maschi. Lo stile delle sneakers da donna non è ancora ben definito, se non in alcuni casi. Ad esempio, le Freestyle sono perfette per le ragazze!
Visto che anche tuo marito Swizz Beatz sta collaborando con Reebok, dobbiamo aspettarci qualche nuovo progetto “in famiglia”? Magari tu farai la scarpa destra e lui la scarpa sinistra?
(Ride) Bè, in realtà più o meno stiamo già facendo la stessa cosa adesso… Seriamente,
Swizz ha iniziato a lavorare con Reebok qualche anno fa e ha visto qualcosa di speciale in questo marchio. È un tipo visionario e mette tutto se stesso nelle cose in cui crede. Ovviamente da quel momento ha iniziato a portare a casa delle scarpe Reebok fantastiche. Detto questo, siamo entrambi cresciuti con Reebok, il brand ha giocato un ruolo importante nel nostro stile. Swizz mi racconta sempre delle meraviglie che riesce a tirare fuori dagli archivi. Ama davvero questo marchio e credo che una passione così forte sia difficile da ignorare (soprattutto quando si vive nella stessa casa).
Insomma, rischiate di finire come i Run Dmc con adidas…
Ah! Bè, diciamo che ci stiamo lavorando.
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In the very days in which the radio was starting to play Alicia Keys’ latest success “Girl on Fire”, we met this great vocal artist of our time in New York. But the premise was that we’d like to talk about shoes, not music. This because after three years out of stage, Alicia Keys got back under the spotlight with a fresh new album, but also with a capsule-collection designed for Reebok, and full with classic models. Alicia worked hand in hand with designers from the English brand, being able to choose autonomously the fabrics to make up the upper as well as the colorings. In certain cases, moreover, her personal touch could extend far beyond the bare combination of colors – and the customized Freestyle are a case in point, for they blend the image of a keyboard with New York’s skyline. Alicia’s music, her city, and her roots provided the inspirational source to our conversation.
Did you choose the Freestyle because it’s your favorite model or why?
The main reason for this has to do with my childhood. These shoes were exactly the ones I used to wear as a child, that’s why I chose them. In New York they were nicknamed 5411 since their price was $54,11. So when they proposed that I should realize a personally designed limited edition collection, it would feel so natural to me. This was my first pair of Reebok, and it still remind me of light-heartedness. They were really cool back then, and I’m glad they still are. They sort of reflected my attitude when I was young, and they still maintain their old power – they are so fresh.
Did you use to go to some particular shop in your neighborhood in those days?
Back then I used to patronize Dr. Jays chain shops. Nowadays there are so many exciting sneaker shops in New York! Flight Club is really good, and I often visit there. I also used to go to Alife, a place where I even happened to pay some hundred bucks for a single pair of sneakers.
Do you remember other models by Reebok? I am still in love with the Court victory Pump that Michael Chang used to wear on the tennis fields.
Yeah I remember those kicks! They were handsome. But for this collection I didn’t work on the Pump’s – there are the Freestyle Hi and the Classic Nylon… I also fell in love with the Double Bubble that now I like most. When I started out, I wanted to create sneakers that one could wear and share with her friends.
How many sneakers do you have? Do you call yourself a collector?
Well, I don’t know, I’ve never tried to count them – maybe fifty. Frankly I can’t say that I wear sneakers every day, it depends on the situation. But I can definitely say that when I do, I enjoy my day more than when I use other shoes.
Do you read or follow any sneaker magazine?
Sometimes I do, but I often realize that they tend to pay scarce attention to models for girls.
Do you think that we also indulge in male chauvinism?
Well I think that it’s the big brands that are quite more interested in male customers, and the great majority of designers who work on sneakers are male. The sneakers for women haven’t yet found a clearly defined style, except for some rare cases. For example, the Freestyle are terribly fit to be used by girls!
Given that your husband Swizz Beatz is also collaborating with Reebok, is there any ‘family’ project in the offing? (Like you’ll be doing the right and Swizz the left shoe?)
(Laughing) Well, admittedly, we’re already doing quite the same thing right now. But, in fact, the truth is: Swizz begun to work with Reebok some years ago, and soon he discovered something special in this brand. He’s a visionary guy and tend to put all his energy when he believes in something. When he started out to collaborate he would bring home some marvelous shoes every now and then. More than that, we both grew up wearing Reebok, and so this brand played a crucial role in the shaping of our style, after all. Swizz often tells me about the gems he manages to pick out from the archives; he really loves the brand, and I surmise that such a strong passion of him is something that I couldn’t ignore (also since we live together).
Shall we say you guys will be like the Run Dmc for adidas?
Well, you could say that (in a way) we are aiming at that.