Il creativo statunitense Jeremy Scott ha lasciato il ruolo di direttore creativo di Moschino.
Da aprile la direzione creativa del marchio sarà affidata a un team interno all’azienda. La rottura tra il designer americano e il marchio del gruppo romagnolo, cui fanno capo anche Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini e Pollini, sarebbe arrivata alla vigilia della scadenza del contratto di Scott e segna un cambio di passo nel percorso di sviluppo del brand.
Dal 1983 Moschino è sempre stato l’emblema di una moda ironica e surreale, senza impostazioni predefinite. Scott era succeduto a Rossella Jardini, entrata nella maison come assistente del fondatore Franco Moschino. Da subito ha impresso la sua inconfondibile impronta creativa al dna di Moschino: Detersivi spray, panini di McDonald’s, orsacchiotti di peluches, Barbie e molto altro. Dal 2019 il creativo aveva messo in stand-by il proprio marchio omonimo fondato nel 1997 e ridotto le sue numerose collaborazioni con marchi come Longchamp e Adidas Originals.
«Questi 10 anni in Moschino sono stati una fantastica celebrazione di creatività e immaginazione. Sono davvero orgoglioso del lavoro che mi lascio alle spalle» ha affermato il designer, originario di Kansas city.