Ecco l’ennesimo viaggio partita da “nessuna parte”. Nowhere era in effetti il nome del negozio fondato da Jun Takahashi e Nigo nei primi anni Novanta, capace di fornire la prima scintilla al movimento streetwear Urahara (abbreviazione di Ura-Harajuku, dal nome del quartiere di Tokyo in cui si è sviluppato) e ispirare molti designer. Proprio come il fondatore di Nonnative, Satoshi Saffen.
Nato e cresciuto a Baltimora, Saffen si è trasferito a Tokyo all’età di 13 anni. Durante l’adolescenza, Saffen ha sviluppato un interesse per la grafica e ha iniziato a produrre e vendere magliette con l’etichetta Nonnative (ovviamente ispirata alla sua esperienza di immigrazione) presso Motorwn, un negozio molto popolare durante l’apice del movimento Urahara. Le magliette di Saffen hanno venduto così bene che il proprietario di Motorwn gli ha chiesto di produrre anche altri articoli, ma Saffen non aveva alcuna formazione nell’ambito del design: fortunatamente ha incontrato Takayuki Fujii, da oltre vent’anni capo designer di Nonnative, e – lui sì – nativo dell’isola nipponica: più precisamente., Fujii è originario di Nara, nelle cui vicinanze si trova uno dei più celebri parchi naturali del Giappone.
Oggi Nonnative è un classico della moda giapponese, noto per la capacità di reinterpretare classiche silhouette di ispirazione militare e workwear con materiali e tecniche innovative. E senza dubbio innovative sono anche le sneakers realizzate insieme a Mizuno, che tornano sugli scaffali dopo una fugace apparizione l’anno scorso. Le Wave Mujin TL Mid GTX ci erano piaciute da subito, anche grazie all’idea di accoppiare tomaia knit e membrana Gore-Tex, generalmente poco diffusa. Il secondo drop arriverà ad aprile, ma forse qualche paio del primo (in nero) si trova ancora con qualche ricerca su internet.