Raf Simons, alla soglia dei cinquant’anni, sembra vivere un periodo piuttosto intenso della sua vita professionale. All’inizio dell’anno, pochi mesi dopo aver abbandonato la guida della maison Dior, è infatti diventato Chief Creative Officer del marchio Calvin Klein, con il compito di completare una fase di rilancio già iniziata da alcune stagioni.
Il tutto, naturalmente, senza abbandonare la sua personale linea menswear che porta avanti ormai da più di vent’anni dal suo atelier di Anversa, con soli otto dipendenti fidati. E neppure i progetti collaborativi, come quello, giunto all’ottava stagione, con adidas: partito con il successo delle Stan Smith che sfoggiavano una “R” al posto delle tre strisce, è proseguito e si è evoluto fino a comporre una serie di collezioni-capsula caratterizzate da una sempre maggiore libertà creativa. Libertà ben esemplificata dalle Detroit Runner lanciate in questo autunno 2017: un vero e proprio piccolo Frankenstein, che mette insieme una tomaia old-style in tela e gomma – simile a quella di un paio di classiche Converse – e una suola futuristica resa particolarmente riconoscibile dal supporto laterale termoplastico con finitura iperlucida. Idea interessante, anche se il risultato finale non è esattamente quello che potremmo definire un mix perfetto…