Modelli come questo ci ricordano quanto siano profonde le radici della storia Saucony.
Questo particolare modello Grid risalente al 1993 ha davvero le carte in regola per far venire l’acquolina in bocca ai collezionisti: all’avanguardia per l’epoca, affidabile e adatto a tutti i tipi di runner, ma soprattutto capace di presentare una tecnologia innovativa con grande stile. Il sistema di ammortizzazione G.r.i.d., acronimo di Ground Reaction Inertia Device, rappresenta a tutti gli effetti una pietra miliare della storia Saucony, ed è
peraltro ancora piuttosto valido anche dal I punto di vista della concreta funzionalità. Si tratta del punto di arrivo di un percorso iniziato un paio di decadi prima dei Novanta, ai tempi in cui Saucony vinceva spesso i premi della rivista specializzata Runner’s World, capace di influenzare direttamente le vendite dei modelli che si conquistavano l’agognato endorsement. Negli anni Ottanta il reparto ricerca e sviluppo della casa originaria della Pennsylvania aveva davvero cominciato a correre: la solida intersuola in EVA delle Jazz aveva generato la struttura a strati delle DXN Trainer, e poi quella stampata a iniezione delle Shadow 6000. All’alba del decennio successivo, ecco il passo avanti cruciale nel campo dell’ammortizzazione. L’intersuola Grid nascondeva una struttura composta di filamenti che potevano essere compressi indipendentemente l’uno dall’altro. A ogni
battuta del tallone sul terreno l’intersuola si comprimeva e avvolgeva il piede, stabilizzandolo per offrire una ammortizzazione controllata. I filamenti erano costruiti con un materiale speciale chiamato Hytrel, un elastomero termoplastico prodotto da DuPont, che funzionava a grandi linee come una racchetta da tennis quando viene colpita dalla pallina, offrendo al corridore una notevole forza di rimbalzo. Nel ventunesimo secolo, Saucony ha continuato a lavorare sull’ammortizzazione Grid, mettendo in fila diverse variazioni sul tema: 3-D Grid, Active Grid, I-Grid, Pro Grid, PowerGrid. Pochi modelli, tuttavia, possono vantare lo stile di queste A4 deadstock del 1993. Il cartellino, intatto, che racconta proprio il funzionamento della tecnologia Grid, a quasi trent’anni di distanza è ormai più unico che raro, e basta da solo a giustificare un valore di circa 300 dollari.