Sneakers: il futuro dopo la vibecession

Si dice che, quando il vento del cambiamento soffia, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento. E il mondo delle sneakers, oggi più che mai, sembra intenzionato a far girare le sue pale. Negli Stati Uniti, il termine “vibecession” descrive una sorta di recessione emotiva: un’atmosfera negativa che rischia di trasformarsi in una realtà concreta. Questa sensazione ha toccato anche il mercato delle sneakers: grandi brand alle prese con vendite in calo, magazzini pieni e difficoltà a comprendere i nuovi desideri dei consumatori.

Ma davvero stiamo attraversando una crisi o si tratta solo di una fase di trasformazione? Analizzando le tendenze e le storie di successo degli ultimi mesi, sembra più corretta la seconda ipotesi. New Balance, per esempio, continua a collezionare successi grazie a modelli iconici come le 740, che celebrano la storia ma si adattano ai gusti contemporanei. Marchi come EA7 di Emporio Armani sorprendono con linee come Crusher, capaci di coniugare sport e stile urbano. Sergio Tacchini, invece, si rifà alla sua storia sportiva con il modello Pistol, un omaggio agli anni Novanta e a Pete Sampras.

Anche le collaborazioni stanno ridefinendo il panorama: Junya Watanabe X Hoka, Corteiz X Nike e Atmos X New Balance dimostrano come design e storytelling possano ancora fare la differenza. Nel frattempo, The Ace Hub reinventa il tennis lifestyle, dimostrando come moda e sport possano fondersi per creare nuove prospettive.

Il 2025 si prospetta come un anno chiave. Le sfide ci sono, ma anche tante buone vibrazioni. È il momento di credere, di nuovo, che il mondo delle sneakers sta vivendo un’epoca di buoni tempi. Le storie che raccontiamo in questo numero lo dimostrano: tra innovazione, nostalgia e artigianalità, le sneakers rimarranno al centro del discorso. Perché, alla fine, le buone vibes creano buoni tempi. E il futuro è appena iniziato.